Classe Aves
Ordine Strigiformes
Famiglia Strigidae
Genere Asio
Specie flammeus

 

La sottospecie nominale, Asio flammeus flammeusPontoppidan, 1763-(Paleartico occidentale e Neoartico), è presente in Europa, Nord America e in una parte dell’Asia.

Lunghezza totale: 37cm.- 39cm.

Peso: 260-427 gr. (m) e 259-505 gr. (f)

Ala: 304-326 mm. (m) Ala 309-331 mm. (f)

Coda: 134-152 mm. (m) e 137-154 mm. (f)

Tarso: 42-46 mm. (m) e 44-48 mm. (f)

Occhi: caratterizzati da un’iride gialla e circondati da una mascherina nera molto evidente nei giovani. Occhi

Piumaggio: in volo appare abbastanza chiaro. Il petto è color crema pallido fortemente striato tanto da creare una sorta di irregolari vermicolature brune (simili a fiamme da cui prende origine il nome flammeus) mentre l’addome è più chiaro. Le penne: i ciuffi auricolari sono di dimensioni ridotte rispetto al Gufo comune Asio otus. Le remiganti presentano un color crema-cannella che diviene più scuro sul bordo e nella parte apicale. Tre o 4 bande nero/brunastre sono disposte nella parte apicale della remigante.

Becco: nero-bruno e la cera nerastra.

Dimorfismo sessuale: non evidente. La femmina mostra dimensioni  maggiori (come per molti rapaci).

Canto: il canto è flebile e si ode raramente, il maschio emette dei pu-pu-pu durante le parate nuziali mentre durante il periodo invernale si ascoltano canti più concitati, caratterizzti da vrrriii, da entrambi i sessi.

Dieta: è da ritenersi un predatore stenofago, cioè specializzato nel predare un numero esiguo di specie, si nutre principalmente di micromammiferi, con una forte prevalenza per il genere Microtus e Apodemus, infatti, la sua preda elettiva è Microtus arvalis. Può alimentarsi anche di mammiferi di dimensioni maggiori come conigli, ermellini, donnole, ricci e persino i chirotteri. Cattura anche rettili e insetti ma in talune occasioni sono gli uccelli che sostituiscono in misura preponderante i mammiferi.

Habitat: predilige le aree aperte dei territori nordici ma ha dimostrato una grande plasticità passando con facilità dalla tundra alla macchia mediterranea. Durante lo svernamento può trovare spazi non solo nelle paludi e nelle lagune ma anche in aree planiziali ed abitate, con buone presenze di incolti e coltivi. Ben accette anche brughiere, torbiere, steppe e praterie. Sulle Ande si riproduce ad oltre 4000 m. s.l.m.

Movimenti migratori: è una specie dalle consuetudini migratorie singolari. Al di sotto del 50° parallelo N (areale Olartico) questa specie perde parzialmente l’istinto migratorio divenendo talvolta stanziale, mentre nelle regioni più settentrionali le proibitive condizioni climatiche rendono auspicabile la migrazione. Alcuni soggetti possono divenire migratori Transahariani ed in tal caso prediligono sostare a Mali, Sudan ed Etiopia. In Europa il nomadismo della specie diviene eclatante e si possono rilevare movimenti di soggetti che si sono riprodotti in Scandinavia per poi arrivare sino alla Penisola Iberica, in Italia, Grecia, Turchia e persino a Malta. Scende dal Nord Europa, passa le alpi (è stato osservato più volte oltre i 2000 m.) ma è una specie prettamente planiziale.
Un soggetto in migrazione catturato a Capo Bon (Tunisia) dopo soli 21 giorni è stato ripreso a 3345 km. di distanza nella lontana Russia.

Distribuzione in Italia: presente in migrazione e durante l’inverno, non sono note nidificazioni negli ultimi 50 anni. Sui litorali toscani, nel delta del Po e nella bonifica del Mezzano e nelle bassa Parmense è più regolare lo svernamento (anche perchè viene monitorato assiduamente)

BIOLOGIA RIPRODUTTIVA:

Periodo riproduttivo: può essere molto diverso in base alla latitudine, la deposizione delle uova può variare tra marzo e luglio. I gufi di palude possono raggiungere la maturità sessuale al primo anno di vita.

Nido: non costruisce il nido, ma si riproduce sul terreno in piccole depressioni spesso tra vegetazione erbacea alta e rigogliosa.

Uova: bianche (3-5) in annate con forti disponibilità trofiche, può deporre sino a 10 uova. Uova

Covata: effettuata dalla femmina generalmente unica, ma durante annate con grandi disponibilità trofiche può averne una doppia.

Incubazione e cure parentali: 25-29 giorni con schiusa asincrona. I nidiacei sono allevati dalla femmina, però anche la partecipazione attiva del maschio è significativa.

Involo: dopo pochi giorni i pulli si possono muovere anche di 200/300 metri, ma l’involo avviene entro i primi 25-30 giorni. Saranno indipendenti dopo circa due mesi.

Stima popolazione: 58000-180000 coppie in Europa e di queste l’80% in Russia.

 

La specie nel nostro paese risulta M reg.- W reg., ma la fenologia è muta se si analizzano le diverse realtà regionali riportate ed analizzate dai singoli ornitologi. Il continuo studio di questa specie permetterà di chiarire le diverse realtà locali in correlazione con il comportamento particolare di questa specie.